Il progetto Healthy City 4.0 si è classificato quinto in graduatoria su 54 proposte presentate al bando Start 4.0, di cui 19 selezionate per il finanziamento.
Il progetto è stato costruito sulla base della visione e degli input di Luciano Grasso che ha condiviso le idee progettuali (e l’entusiasmo) definite nel contesto delle attività del “Health City Manager”, capitalizzate all’interno degli spunti progettuali emersi negli scorsi mesi all’interno delle attività di animazione dell’Associazione, in particolare nell’area tematica Healthy City. Al progetto sono state allegate una lettera di endorsement dell’Associazione ed una lettera firmata da Francesco Berti Riboli come rappresentante degli end-user.
Il progetto coinvolge quattro aziende dell’Associazione, ovvero La Sia, Dedalus, ETT e Ameri Communication, che rappresentano uno spaccato del tessuto imprenditoriale che opera sul territorio, dalla grande impresa internazionale, a PMI tecnologiche genovesi e non, ad aziende specializzate nella comunicazione e divulgazione nel contesto della salute. Il progetto Healthy City 4.0 ha il maggiore investimento industriale tra i progetti finanziati, con un budget di oltre un milione di Euro, a fronte di 400k Euro di finanziamento pubblico, a dimostrazione del committment delle imprese e dell’effetto leva delle risorse pubbliche.
Il progetto ha come obiettivo lo sviluppo e la validazione in ambiente reale (ambito ospedaliero e sanitario) di servizi innovativi per la sicurezza e qualità dei servizi e infrastrutture sanitarie, basati sull’utilizzo di tecnologie digitali avanzate: intelligenza artificiale (modello linguistico), Digital Twin delle infrastrutture ed espansione di una Clinical Knowledge Platform (CKP) che siano in grado di rispondere alle esigenze di miglioramento degli standard di sicurezza, qualità e capacità di risposta agli imprevisti nell’ambito delle infrastrutture sanitarie.
I diversi moduli saranno disegnati per rispondere alle esigenze dei professionisti, delle famiglie e dei pazienti (customizzando i contenuti a seconda di diverse profilazioni che tengano conto delle caratteristiche dell’utente) nel ricevere istruzioni e procedure chiare e adattate sulla base del tipo di utente (e comunque in linea con i protocolli della normativa strategica nazionale, regionale e/o alle procedure ospedaliere specifiche esistenti).
Lo sviluppo della piattaforma di sicurezza e qualità dei servizi ospedalieri si focalizzerà su alcuni pain-point ritenuti critici per professionisti, pazienti e familiari dei pazienti:
• Stress da lavoro correlato: i medici sono sottoposti a notevoli pressioni e responsabilità (rischio di errori/decisioni sbagliate, tempestività interventi ecc.). Tra gli operatori più esposti al rischio di “burnout” ci sono gli infermieri, gli assistenti sociali e gli operatori che si occupano di fornire sostegno alle persone in difficoltà.
• Gestione delle emergenze (incendi): il rischio incendi è presente sia in ospedale che in strutture private come le RSA; queste ultime sono considerate da sempre strutture ad alto rischio incendio. In ambito ospedaliero ci sono altresì rischi legati alla presenza di materiali infiammabili e strumentazione.
• Gestione manuale dei carichi: in questo contesto è da considerare non solo il rischio legato alla movimentazione manuale dei carichi, ma anche alla necessità di sollevare pazienti non autosufficienti. Di fondamentale importanza saranno le attività per garantire la cybersecurity dei sistemi sviluppati e la sicurezza dei dati utilizzati e prodotti.